Un lungo week end a Verona... La grande abbuffata del bello!

Ma sì a Verona si può davvero fare così… Puntare il dito e via!

Partiamo da piazza San Zeno, per esempio, nel cuore di Verona, città bomboniera
e del bel canto.

Un po’ romana (antica) e un po’ medievale (scaligera), un po’ “meneghina” (viscontea) e tantissimo “serenissima” (veneziana) è il posto giusto per assaporare in un solo “colpo d’occhio” un intero ricchissimo territorio.

Con lo sguardo, prima che col palato. Saziandosi del romanico lombardo scolpito intorno alla tomba di Zeno: per anni, vescovo, poi santo, e per sempre pescatore.
E non di anime.
Lui era uno di quelli che dopo aver delicatamente poggiato pallio e pastorale sull’erba, si sedeva sulle rive dell’Adige e pescava davvero.

E poi “un salto” dentro alla stupenda chiesa ad ammirare il festone lussureggiante di fiori e frutti simbolici che adornano il capo della Vergine nella grande pala di Mantegna dalla bellezza “vertiginosa”.

Dopo San Zeno ci si tuffa nelle vie del centro a caccia di “osterie” custodi preziosi di tutti i genuini sapori “padani”…

Riso, formaggio, tagliolini, lesso e perchè no anche d’estate la “mitica” pearà.

Alla fine, ma parlare di “fine” del viaggio a Verona è davvero un delitto, salire sul Colle di San Pietro da dove ammirare abbarbicati alle vetuste pietre del palazzo che fu di Re Teodorico i grandi cespugli dai quali penzolano i fiori esili e violetti
del cappero… Che strano quei solinghi cespi di cappero memoria di paesaggi marini e isolani…

Eppure anche accade quando ci si abbuffa di bellezza!

 

Italo Martinelli

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